l'A., prendendo lo spunto da una recente sentenza del Tribunale di Roma, che dispone l’affidamento condiviso dell’animale domestico in un caso di cessazione della convivenza more uxorio e di disaccordo degli ex conviventi sul punto, fissando le modalità dell’affido e del mantenimento, si sofferma sull'applicabilità in via analogica della disciplina in tema di affidamento dei figli minori e sul rilievo della necessaria valutazione dell’interesse materiale, spirituale ed affettivo dell’animale di affezione. L’Autrice, dopo aver evidenziato come la decisione si muova apprezzabilmente nell’ottica del superamento della tradizionale concezione dell’animale come “cosa”, perviene a delineare prospettive de iure condendo